Il tessuto urbano è il risultato dell’interazione dell’uomo con lo spazio naturale; tale interazione si può definire "abitare" e la sua qualità dipende dai fattori culturali della società che abita. Stravolgere lo spazio abitato, quindi, non significa semplicemente sconvolgere spazi e strutture ma mettere in discussione, di fatto, fattori culturali dai quali essi prendono forma. Al crollare delle nostre case vengono meno anche i nostri riferimenti culturali? I vuoti, i nuovi spazi e quelli negati offrono spazio a nuove forme di pensiero e queste, a loro volta, a nuove forme dell'abitare? Con il mio lavoro provo a riflettere sul rapporto fra elementi del nostro abitare ed elementi naturali e sulle tracce che si possono concepire dall'analisi e dal confronto fra essi: linee naturali e curve si sovrappongono a linee razionali e rette, aperture si alternano a chiusure e sovrapposizioni, elementi significativi sono in rapporto fra loro ma su livelli differenti.
Fabrizio Colagrande
Fotografo. Nato a L'Aquila nel 1984 studia fotografia all'Accademia di Belle Arti di Perugia. Lavora inizialmente come foto-giornalista e fotografo sportivo, per poi dedicarsi alla fotografia commerciale. Centrali, nelle sue fotografie, sono l'ambiente naturale ed il rapporto uomo/animale.